Il 22 marzo 2021 si è tenuto il dibattito “Per un calendario civile europeo”, organizzato dal Centro Einstein di Studi Internazionali in collaborazione con il Polo del ‘900 e l’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini.

Con i saluti di Alessandro BOLLO, direttore del Polo del ‘900 sono intervenuti: Guido CRAINZ, storico dell’età contemporanea e Angelo BOLAFFI, filosofo della politica e germanista, che sono curatori del volume “Un calendario civile europeo”, Donzelli editore, 2019; Giulio SAPUTO, coordinatore del Consiglio Nazionale dei Giovani. Ha presieduto l’incontro Fulvio GAMBOTTO, direttore del Centro Einstein di Studi Internazionali.

Una comunità non può ridursi al mercato interno, alle relazioni commerciali e alla valuta unica. Affinché una comunità si riconosca come tale occorre una cultura condivisa, disponibile al confronto e capace di apertura verso l’altro. E questo a maggior ragione per l’Unione Europea, che ha come obiettivo “l’unità nella diversità”, ossia assorbire e integrare, senza peraltro cancellarle, le singole nazionalità in una realtà superiore.Ma è possibile dare vita a una cultura condivisa a partire da secoli di guerre e di rivendicazioni nazionali e nazionaliste? È realizzabile un calendario europeo che sappia sciogliere “i nodi storici di una costruzione difficile” e proporre una storia comune capace di superare le “differenti narrazioni e memorie nazionali” e contribuire alla costruzione di una storia che metta in evidenza gli aspetti comuni non quelli divisivi, e quindi alla costruzione di una identità collettiva europea?