Giovedì 8 marzo presso la sede MFE di Torino, il Centro Einstein di Studi Internazionali (CESI) e il Movimento Federalista Europeo hanno organizzato un convegno sul tema “Politica europea nel settore dell’energia e sviluppi del fotovoltaico”. All’incontro, presieduto da Antonio Mosconi (Presidente CESI), hanno partecipato Umberto Quadrino (già Amministratore delegato di EDISON spa) ed Emanuele Cornagliotti (Lovanio, R&D scientist). Mosconi ha introdotto il dibattito, sottolineando che in attesa di un’affermazione democratica delle rivolte arabe, è importante porre le basi per il rilancio del dialogo tra le due sponde del Mediterraneo e, sull’esempio di quanto realizzato in Europa con l’istituzione della CECA attraverso il metodo Monnet, il tema energetico può costituire il settore chiave per una nuova fase di cooperazione.

Quadrino nel suo intervento ha rilevato che a fronte di una crescente domanda di energia a livello mondiale, il gas e le rinnovabili rappresentano le fonti migliori per soddisfare tale bisogno in termini di sicurezza degli approvvigionamenti, di costi e d’impatto ambientale. Tuttavia il carbone, avendo costi più bassi, continua ad essere la fonte su cui si effettuano maggiori investimenti a scapito degli obiettivi di sviluppo ecosostenibile. Nel quadro mediterraneo si potrebbe quindi stabilire tra le due sponde un accordo di cooperazione energetica: i paesi europei dovrebbero impegnarsi ad investire in rinnovabili, solari ed eoliche, nel Nord Africa, che beneficia di una situazione ambientale più favorevole, favorendo il consumo di tale energia in loco, in cambio i paesi nordafricani dovrebbero assicurare un’esportazione del gas contenendone i costi, attualmente condizionati dal prezzo del petrolio, in modo da rendere il gas competitivo con il carbone e consentire all’Europa di raggiungere gli obiettivi di riduzione di CO2. Cornagliotti ha illustrato i punti fondamentali della ricerca di Lovanio in tema di rinnovabili, prendendo in considerazione il solare termodinamico e il solare fotovoltaico, di cui ha messo in rilievo le qualità tecniche in termini di conservazione e di risparmio energetico. Ha inoltre evidenziato che l’ingresso delle aziende cinesi sul mercato e la loro competitività con quelle occidentali sul piano della tecnologia ha contribuito a ridurre i costi di produzione, per cui la ricerca e lo sviluppo nel settore hanno ricevuto un nuovo impulso.

Al termine delle relazioni è seguito un dibattito che ha visto da parte del pubblico in sala diversi interventi, tra cui quello di Alfonso Iozzo (BE-UEF) e di Roberto Palea (Presidente CSF). A conclusione dei lavori, i relatori hanno concordato sul fatto che una politica di sostegno alla ricerca e all’innovazione nel settore energetico debba costituire un asse portante nel quadro di un Piano europeo per lo sviluppo sostenibile, la crescita e l’occupazione.