DOPO IL MURO, SENZA IL MURO
L’Europa e il mondo dopo la fine dell’età bipolare.
Il 9 Novembre 2019, presso il Polo del ‘900 di Torino, si è svolto il dibattito in occasione del trentennale dalla caduta del muro di Berlino, organizzato dal Centro di Studi Internazionali di Torino (CESI), l’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini, il Polo del ‘900 e dall’Associazione europea degli insegnanti (AEDE).
Sono intervenuti Alessandro Bollo, direttore del Polo del ‘900, Daniela Nelva, dell’Università di Torino, Andrea Cofelice, del Centro Studi sul Federalismo e Lucio Levi, direttore del “The Federalist Debate”.
La caduta del muro di Berlino, lo smantellamento della cortina di ferro e il crollo dei regimi comunisti hanno aperto la via alla fine della guerra fredda e all’unificazione delle due Germanie e delle due Europe. Per un periodo breve la riconciliazione tra Urss e Usa ha alimentato la speranza della possibilità di una cooperazione internazionale, di una riduzione degli armamenti e dell’affermazione dei principi dello stato di diritto nel sistema delle Nazioni Unite; ed è sembrato dare qualche possibilità al progetto di Gorbachev di una casa comune europea. Invece la fine dell’età delle superpotenze non ha rappresentato l’inizio di un periodo di pace, ma piuttosto il preludio di un crescente disordine internazionale, i cui ingredienti sono, il nazionalismo, il protezionismo, la guerra ai confini dell’Europa, il terrorismo islamico, imponenti flussi migratori e processi di globalizzazione non governati, le crescenti disuguaglianze sociali, la crisi climatica.