Lunedì 4 ottobre la sezione MFE di Torino in collaborazione con il CESI ha organizzato nella sede di via Schina un dibattito sul tema Il Servizio Diplomatico Europeo: potenzialità e prospettive per un’Europa Politica.
All’incontro, presieduto da Giampiero Bordino (MFE), ha partecipato Giancarlo Chevallard (presidente di Paralleli, Istituto Euromediterraneo del Nord Ovest, già dirigente nella Direzione Generale delle Relazione esterne e Capo Delegazione della Commissione europea).
La creazione del Servizio Europeo per l’Azione Esterna (SEAE) ha costituito secondo Chevallard un’importante innovazione introdotta dal Trattato di Lisbona, perché ha toccato un settore, quello della politica estera, che rappresenta la nicchia più sensibile della sovranità nazionale. Decidendo di riunire i propri apparati in un’unica struttura, i paesi membri hanno indubbiamente voluto segnare un cambiamento in direzione di un ruolo internazionale dell’Unione più concreto e coerente. Il SEAE può infatti contare su un maggior potere d’iniziativa, in quanto è dotato di capacità giuridica ed autonomia di bilancio. Ciò non implica tuttavia l’avvio di un’iniziativa diplomatica sovraordinata, in quanto le diplomazie nazionali continueranno ad avere un ruolo influente. In quest’ottica occorrerà sviluppare una cultura comune tra strutture diverse, affinché contribuiscano alla formazione di un solido ed efficiente personale europeo. Si tratta di un fattore importante che sarà necessario anche per evitare problemi di conflittualità interna tra le cariche comunitarie, dato che il SEAE ha il compito non solo di assistere l’Alto Rappresentate per la Politica Estera e di Sicurezza, ma anche i Presidenti del Consiglio e della Commissione. Un altro aspetto da considerare riguarda la difficoltà dei paesi terzi e delle agenzie ONU ad accettare una rappresentanza dell’UE e la tendenza a rivolgersi soprattutto ai grandi paesi europei.
Nel corso dell’incontro sono intervenuti Roberto Palea (presidente CESI), Sergio Pistone (Ufficio Formazione MFE), Alfonso Sabatino (segretario regionale AICCRE), Emilio Cornagliotti (segretario regionale MFE) ed Alfonso Iozzo (membro esecutivo UEF). A conclusione del dibattito Chevallard ha sottolineato che il servizio diplomatico europeo può fornire un valore aggiunto all’Unione, contribuendo a dare un’identità alle iniziative comunitarie.
I paesi membri devono però dimostrare la volontà di entrare in una maggior dinamica e di affrontare l’insieme di sfide a cui è chiamata l’UE. A fronte del mutamento delle issues internazionali, l’Europa sarà d’altra parte inevitabilmente costretta a dotarsi di nuovi e più solidi strumenti che le consentiranno di accelerare il passo verso l’unione politica.