Lunedì 26 novembre presso il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, il Centro Einstein di Studi Internazionali (CESI) ha organizzato un convegno sul tema Attualità del pensiero politico-sociale di Simone Weil. Nel corso dell’evento, che ha preso spunto dalla pubblicazione del volume “Secondo la propria degnità. Leon Battista Alberti e Simone Weil” di Gianfranco Draghi (Raccolto Edizioni, 2011), è stato proiettato il lungometraggio Le stelle inquiete di Emanuela Piovano, ispirato ad un episodio della vita della filosofa francese. All’incontro, presieduto da Antonio Mosconi (Presidente CESI), hanno partecipato Lucio Levi (Presidente Movimento Federalista Europeo), Francesco Oppi (Presidente Cooperativa Raccolto) ed Emanuela Piovano (Regista e produttrice).
Dopo la presentazione di Mosconi che ha sottolineato come l’incontro con il federalismo comunitario di Simone Weil sia uno spunto di riflessione e di stimolo per la creazione di un federalismo verso l’alto, europeo e mondiale, Levi si è soffermato sulla personalità della scrittrice, che nel corso della sua esperienza – ora di trotskista, ora di anarchica – è stata capace di sfuggire a inquadramenti convenzionali a livello sia politico che religioso, sviluppando un pensiero veggente e anticipatore che contribuisce a vedere il federalismo come visione complessiva della storia. Cresciuta nell’epoca delle guerre mondiali, Simone Weil fa appello ai valori cosmopolitici, gli stessi del federalismo, auspicando il superamento della divisione del mondo in stati nazionali e lo sviluppo della città come base politica comunitaria in cui si manifesti la solidarietà tra i cittadini. La solidarietà si può esprimere anche tra gli stati, a livello sovranazionale, e la filosofa francese invoca questo potere superiore come garanzia di pace e di progresso per le società umane.
Facendo riferimento alla scelta di pubblicare il libro di Draghi su Simone Weil, l’editore Oppi ha dichiarato di aver voluto mettere in luce l’umanità della scrittrice francese, la capacità di dimostrare che ogni individuo, in quanto soggetto pensante, può diventare luce di una società diversa. Piovano ha invece sottolineato che, per il carattere di rivoluzionaria ante litteram di Simone Weil, la messa in scena di un film ispirato a uno spaccato della sua vita ha costituto una sfida non indifferente ma irrinunciabile, in quanto la filosofa francese, pur non essendo personaggio d’immagine, ha espresso nell’arco di un’epoca buia una potenza di pensiero illuminante, dimostrando che l’essenza del coraggio risiede nella speranza di una società, di un mondo migliori. Al termine delle relazioni è seguita la proiezione della pellicola.